Tratto dall'album Chet Baker in Milan registrato in Italia nel 1959. Un gran bell'album, sebbene non rivoluzionario, ma sia ben chiaro che Baker non ha rivoluzionato nulla: ha solo suonato la tromba benissimo, con quel suo mood malinconico e inconfondibile, sintomo di una personalità creativa e tormentata come poche.
Indian Summer
Debra è l’angelo custode del Moorings Village, sulla strada per Key West. Diciotto acri, diciotto cottages, acqua cristallina, sabbia bianca, palme, silenzio. Debra mi accompagna al mio bungalow, la Mango House, una piccola villa coloniale con un grande patio che si affaccia sulla spiaggia.
Ogni tanto fuggo per venire qui a dormire, a leggere, a pensare. In solitudine. La solitudine fa bene, anche ai Tropici.
Accanto alla Mango House c’è l’Honeymoon Cottage, villa bianca e pervinca, fatta per gli innamorati. Dalle finestre aperte escono le note di Look for the Silver Lining di Chet Baker. Apparentemente non c’è nessuno. Guardo il tramonto, le nubi volano sul mare verso la linea dell’orizzonte. Le tende dell’Honeymoon Cottage svolazzano. Cambia la musica. Ora è Chelin Blues. La tromba di Chet Baker mi mette una gran malinconia.
E vedo lei. E’ molto alta e magra. Scende i gradini del patio. Va verso l’acqua. Poi cambia strada e viene verso di me. Ha occhi verdi conturbanti. E labbra sottili dipinte di rosso vivo. Si muove al ritmo della musica. La tunica candida e leggera lascia intravedere il suo piccolo seno. Mi dice: “Ho bisogno di parlare. Vuole?”. “Di cosa parliamo?” chiedo. Mi scruta e risponde: “ Di Chet Baker. Io sono pazza di lui. E’ il mio dream”.
Iniziano le note di Indian Summer e lei balla da sola.
Chet Baker - Indian summer
Tratto dall'album Chet Baker in Milan registrato in Italia nel 1959. Un gran bell'album, sebbene non rivoluzionario, ma sia ben chiaro che Baker non ha rivoluzionato nulla: ha solo suonato la tromba benissimo, con quel suo mood malinconico e inconfondibile, sintomo di una personalità creativa e tormentata come poche. hanno suonato nell'album: Chet Baker (tromba), Renato Sellani (piano), Franco Serri (basso), and Gene Victory (batteria) Glauco Masetti (sax alto) and Gianno Basso (sax tenore).
https://www.youtube.com/watch?v=_KFw6gd_66w
https://www.youtube.com/watch?v=rbH4rVMTfQI
//The beautiful, melancholy Indian Summer of Chet Baker
For some reason, today I felt like listening (for the hundredth time?) to the ballad “Indian Summer” as performed by the tragically self-destructive jazz trumpet player (and vocalist) Chet Baker. I have been obsessed with this beautiful performance since the day I first heard it on the radio maybe fifteen years ago while driving. Eventually I got hold of a CD including the track. Thanks to YouTube, you can listen to the five-minute thing of beauty here. http://franklinchen.com/blog/2011/11/20/the-beautiful-melancholy-indian-summer-of-chet-baker/
//Indian Summer is a jazz standard originally written as a piano piece by the prolific composer Victor Herbert. Al Dubin later wrote the lyrics.Herbert composed the tune in 1919, but it did not become a standard until much later. Sheet music exists for Everett Hoagland and Don Reid versions, dating to 1934 and 1939 respectively, but the provenance of the second of these, at least, is doubtful, as Reid may not even have formed an orchestra until 1944.[1]Dubin wrote his lyrics for the song in 1939, and in the same year Tommy Dorsey’s orchestra had a number one hit with it on the Billboard singles chart… https://en.wikipedia.org/wiki/Indian_Summer_(Victor_Herbert_song)
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